LA VALNERINA

LA VALNERINA

Nel cuore della verde Umbria vi è un territorio ancora inesplorato, ricco di bellezze naturali; è La Valnerina, ovvero tutta la vallata che segue il corso del fiume Nera tra Terni e Visso.

Una piana stretta, fiancheggiata da anguste gole che si avvicendano a colline e pareti rocciose, ma senza dubbio un percorso splendido, ricco di valori ambientali e di una natura incantevole. All’interno di questo vasto territorio montano di circa mille km quadrati, si colloca il Parco dei Monti Sibillini, un’area di grande pregio ambientale, dominata dal Monte Vettore (2.476 m), all’interno della quale si estende il Pian Grande di Castelluccio, una suggestiva pianura a 1.500 metri d’altezza, racchiusa entro una corona di monti ancora più alti, paradiso del volo libero e del trekking.

Per il resto, monti, fiumi, valli, boschi e una miriade di piccoli insediamenti: fortificazioni medievali e torri d’avvistamento, potenti abbazie e solitari eremi, borghi silenziosi e stupendi paesini medievali dal fascino incorrotto, caratterizzano questo paesaggio in cui l’uomo, partecipe della realtà che lo circonda, ha rallentato il corso del tempo per pagare il suo omaggio ad una natura che mostra ancora aspetti di straordinaria e intatta bellezza.

Due sono i tratti in cui è idealmente divisa questa valle:

La Valnerina Ternana, che va da Terni a Ferentillo, con i suoi 4 comuni (Arrone, Montefranco, Polino e Ferentillo) è l’area del Parco Fluviale del Nera, con i fiumi Velino e Nera, il lago di Piediluco e la Cascata delle Marmore.

L’Alta Valnerina, da Ferentillo a Visso, con i suoi dieci comuni (Cerreto di Spoleto, Cascia, Monteleone, Norcia, Poggiodomo, Preci, Scheggino, Sellano, Santa Anatolia, Vallo di Nera) offre paesaggi che vanno dai 2.476 m del Monte Vettore, al maestoso Pian Grande di Castelluccio, dalle gole del Nera all’aspra valle del Fiume Corno, dagli itinerari religiosi di S. Benedetto da Norcia e Santa Rita da Cascia, alla vecchia Ferrovia abbandonata Spoleto-Norcia.

LA VALNERINA TERNANA

ARRONE

A 10 km da Terni, lungo il corso del fiume Nera, arroccato su di un promontorio roccioso dal finire del sec. IX, si erge il pittoresco Castello fortificato di Arrone.

La parte più alta del paese (la “terra”) con i tipici stretti vicoli ancora racchiusi nelle mura medievali, è dominata da un grande torrione a base quadrata alto 17 metri, costruito durante la dominazione longobarda, che serviva da avvistamento e ultimo baluardo di difesa e combattimento. Sulla cima è ornato dalla chioma di un ulivo selvatico germogliato all’epoca della sua costruzione.

Abbarbicato su di un lato della cinta muraria, protetta da quattro torrette cilindriche per la difesa e combattimento, è posizionato uno splendido giardino a terrazze.

Da vedere la chiesa di San Giovanni Battista, con l’interno ad una sola navata e le pareti dipinte con figure di Santi, fatte eseguire dalle famiglie arronesi per grazie ricevute, per essere protette dalle malattie e dalle disgrazie.

Da non perdere ad Arrone i festeggiamenti in onore del Patrono S. Giovanni Battista (24 giugno) durante i quali si svolge la “Sagra dell’acqua cotta” presso il centro canoistico e, nel periodo natalizio, la rappresentazione del presepe vivente presso l’antico castello. 

La vicinanza del paese al fiume Nera ha permesso il prodursi di numerose manifestazioni ad esso legate quali gare di discesa in canoa, in natanti autocostruiti ecc. che si tengono durante tutta l’estate. Prima di entrare in paese, provenendo dalla Valnerina, si incontra il centro canoistico, dove hanno sede alcune associazioni sportive per la pratica del rafting  e della canoa.

FERENTILLO

Lungo la Valnerina a soli 17 chilometri dalla citta’ di Terni, troviamo il delizioso paese di Ferentillo, (252 metri s.l.m.) circondato dai bei resti delle mura medioevali erette a difesa della valle.

I castelli di Precetto a sinistra e di Matterella a destra, con i loro bastioni trecenteschi, sembrano ancora proteggere il borgo che si trova alle loro spalle, ai piedi degli stessi monti Sant’Angelo e Gabbio sui quali essi si innalzano.

La storia dei due insediamenti difensivi è strettamente collegata, perchè entrambi sorsero infatti a difesa dell’abbazia di San Pietro in Valle.

All’interno del paese, da notare la chiesa di Santo Stefano, del XV secolo. Il visitatore che entra nella cripta trecentesca di questa chiesa, rimane incredulo nel vedere tra un gioco di archi ed affreschi del sec. XV, l’irreale spettacolo delle famosissime Mummie di Ferentillo. Sono una serie di corpi mummificati che in alcuni casi mantengono peli, capelli, denti ed abiti e che in altri casi denunciano la causa della morte. Questi corpi sono stati scoperti quando, nel rispetto dell’editto di Sant Claude, furono riesumate le salme sepolte all’interno della chiesa.

Da allora il processo di mummificazione è stato lungamente studiato, senza però giungere ad una conclusione sicura. Gli scienziati parlano di una mistura di vari sali, nonchè di ammoniaca, che unita alla ventilazione ed alla decomposizione di microorganismi, ha lentamente essiccato la pelle dei cadaveri.

Info e prenotazioni Museo delle mummie

Cell. 335-6543008 – 328 6864226

e-mail: info@mummiediferentillo.it

web: www.mummiediferentillo.it

Scarica qui gli orari di visita delle mummie di Ferentillo.

Ogni anno, l’ultima settimana di agosto, nel paese ha luogo la manifestazione “Le Rocche raccontano” nella quale, attraverso dei quadri viventi inseriti nel paese medioevale, si racconta la storia Ferentillese dalle origini al 1918.

Ferentillo è inoltre famosa a livello internazionale per  l’arrampicata sportiva, grazie alle sue splendide falesie: palestre di roccia dai diversi gradi di difficoltà, fruibili tutto l’anno.

ABBAZIA DI SAN PIETRO IN VALLE

A 4 chilometri da Ferentillo, è assolutamente da non perdere l’Abbazia di San Pietro in Valle, dell’VIII secolo, uno dei gioielli dell’arte alto medievale italiana.

L’Abbazia si trova inserita in un contesto naturale emozionante, sulle pendici del monte Solenne, tra fitti boschi, sopra il fiume Nera e di fronte al borgo abbandonato di Umbriano.

Il primo insediamento fu edificato nel VIII secolo da Faroaldo II duca longobardo di Spoleto che si fece monaco, morì e fu sepolto nella chiesa abbaziale, da allora mausoleo dei duchi longobardi.

Passata sotto la proprietà del Comune di Spoleto, e semidistrutta dai Saraceni, l’Abbazia venne riedificata tra il X e l’XI secolo.

Di straordinario interesse l’interno con la navata che presenta le pareti affrescate da un ignoto maestro di scuola umbra con affreschi pregiotteschi risalenti alla fine del XII sec. rappresentanti scene del Vecchio e Nuovo Testamento.

In anticipo su tutta la pittura medioevale italiana questi affreschi abbandonano per la prima volta la staticità bizantina a favore della prospettiva e del plasticismo.
L’abbazia è oggi trasformata in struttura ricettiva. La chiesa può essere visitata.

Info Abbazia di San Pietro in Valle

Tel. +39.0744.780129  –  Cell: +39 335 1414745 /6 /7

e-mail: abbazia@sanpietroinvalle.com

web: www.sanpietroinvalle.com

Scarica qui gli orari dei visita dell’abbazia di San pietro in Valle

UMBRIANO

A pochi km da Ferentillo in direzione Norcia, alzando lo sguardo verso destra dall’altra parte del Nera, si vedrà apparire improvvisamente il borgo fantasma di Umbriano, un piccolo paese abbandonato che la leggenda vuole essere il primo sorto in Umbria.

Di quella che nell’ 800 era una fortezza dominante ed imprendibile che difendeva, assieme alla rocca di Ferentillo, l’importante Abbazia di San Pietro in Valle, ormai non restano altro che poche ma affascinanti rovine, dominate da un’alta torre quadrata, dato che dal dopoguerra (1950), il paese risulta completamente abbandonato.

IL SENTIERO

Per raggiungere Umbriano si percorre un facile e ben segnalato sentiero ad anello che parte da Colleponte (Fraz. di Macenano – Comune di Ferentillo) e risale nel bosco fino al caseggiato abbandonato.

Girovagare fra queste rovine è come fare un salto nel tempo, ritrovando in alcuni angoli del paese traccie affascinanti ed evidenti del suo vissuto.

Emblematici sono i resti di camini, abbeveratoi, affreschi, nonchè la presenza di un inquietante foro aperto nel pavimento vecchia cappella (appena entrati sulla sinistra), probabilmente l’accesso ad una cripta o ad un’ossario all’interno del quale e possibile ancora oggi vedere resti di ossa umane.

Al termine dell’esplorazione si prosegue per il sentiero uscendo dal caseggiato ed attraversando di nuovo un tratto di bosco, riscendendo poi per un’ampia mulattiera fino ad incontrare un tratto della Via Francigena che si dirige a Ferentillo.

Proseguendo a destra si torna comodamente a Colleponte chiudendo l’anello dell’escursione.

L'ALTA VALNERINA

CASCIA

La cittadina di Cascia è adagiata su di un colle a 563 m. s.l.m. in prossimità del fiume Corno.

Cascia nacque in epoca romana, ma è durante il Medio Evo che conosce il periodo di massimo splendore.

Per fortuna la città non è stata eccessivamente danneggiata dal terremoto di Amatrice del 2016 ed è possibile visitarla in tranquillità.

E’ nota universalmente per essere la patria di Santa Rita, la suora, beatificata nel 1900, che visse tra il 1381 e il 1457. Oggi la Santa, conosciuta come dispensatrice di grazie, è venerata in tutto il mondo e moltissima gente si reca ogni anno in pellegrinaggio durante le “Celebrazioni Ritiane” al Santuario a lei consacrato.

Da vedere nella cittadina sono soprattutto i gioielli di architettura medievale: la Chiesa gotica di San Francesco, che colpisce per la bellezza del rosone e del suo portone ogivale, la Chiesa di S. Antonio Abate, originaria del 1400 ma ristrutturata e modificata in epoca barocca che all’interno presenta un ciclo di tele sulla storia della Santa, la longobarda Collegiata di Santa Maria nel cui interno possono essere ammirate notevoli opere d’arte come un Crocifisso ligneo del 1400. E’ di epoca gotica anche la Chiesa di S. Agostino, al cui interno si trovano stupendi esempi di affreschi di scuola umbra e perugina.

Di notevole interesse storico e religioso sono la Basilica e il monastero di S. Rita, veri e propri centri religiosi di fama mondiale.

Infine, palazzo Carli, con il suo interno, è forse l’esempio più rappresentativo dell’architettura civile della città.

Merita un’escursione anche la vicina Roccaporena ( 7 km.) , luogo natale di Santa Rita, ricchissima di luoghi che ricordano la sua vita quali la Casa Natale, l’Orto del Miracolo e lo Scoglio della Preghiera.

NORCIA

Nel punto dove le profonde gole della Valnerina incontrano le alte vette dei Monti Sibillini, circondata da boschi ed altipiani, ed ancora racchiusa dalla sua antica cerchia di bianche mura, sorge Norcia, la Vetusta Nursia dei Romani.

La splendida città di Norcia, perla della Valnerina, purtroppo ha subito dei danni incalcolabili in seguito al tremendo terremoto del 30 Ottobre 2016, ed ha perduto irrimediabilmente molte delle opere d’arte che la rendevano unica.

Della chiesa gotica di San Benedetto è rimasta in piedi solo la facciata, e moltissimi sono gli edifici e le chiese danneggiate. Nonostante ciò, la città conserva ancora il suo fascino, legato molto anche all’ambiente naturale nel quale è inserita, ed alla sua notevole tradizione eno-gastronomica.

Attualmente buona parte del centro storico è visitabile, e tutte le principali botteghe artigianali e le norcinerie sono state trasferite appena fuori le mura in un nuovo complesso commerciale. Una volta giunti in città merita comunque una visita a quelle che sono le principali opere d’arte custodite tra le sue mura, anche se solo per contemplarne l’esterno.

Di primaria importanza è la gotica Chiesa San Benedetto, mentre del Duomo di epoca rinascimentale, della struttura originale resta poco perchè il restauro in epoca barocca ne ha cambiato lo stile architettonico.

Altro notevole esempio di architettura rinascimentale, è la Castellina, una rocca a quattro lati realizzata dal Vignola, oggi sede del Museo Civico Diocesano.

Trecentesche, le chiese di S. Agostino, che merita una visita per il portale ogivale la cui lunetta reca in buono stato un affresco con Madonna con Bambino e S. Agostino, e quella di San Giovanni. Bella anche la Chiesa di San Francesco con il rosone che si apre sulla sua facciata.

Norcia ha dato i natali intorno al 500 d.C. a San Benedetto, patrono d’Europa e patriarca del monachesimo occidentale. La sua Regola, sintetizzata nella frase ormai celebre “Prega e Lavora”, riassume la tradizione monastica orientale adattandola con saggezza e discrezione al mondo latino, ed apre una via nuova alla civiltà europea dopo il declino di quella romana. Paolo VI lo proclamò patrono d’Europa (24 ottobre 1964).

A Norcia troviamo la Sibillini Adventure, un’associazione sportiva che organizza corsi di sopravvivenza, falconeria, orientamento e tiro con l’arco.

web: https://www.proloconorcia.it/

IL PIAN GRANDE DI CASTELLUCCIO DI NORCIA

Norcia si trova alle pendici dei Monti Sibillini, oggi parco nazionale, zona montuosa con vette in grado di raggiungere e superare i 2000 metri di altezza.

Al suo interno si aprono vasti altopiani, tra cui spicca il fascino del Pian Grande (circa 15 km quadrati), al cui centro si eleva solitario su di una collinetta il delizioso paesino di Castelluccio di Norcia, noto per le omonime lenticchie e alcune specie rare di orchidee.

Nella tarda primavera (seconda metà di Giugno) l’altopiano è teatro di un particolare fenomeno naturale denominato “Fioritura”, dovuto appunto alla fioritura contemporanea di decine di specie floreali diverse che danno luogo ad un tappeto multicolore che ricopre tutta la valle.

Nella piana di Castelluccio spicca il Monte Vettore (2476 mt.), sulle cui cime si trova il Lago di Pilato, un piccolo bacino lacustre dal livello variabile, alimentato dallo scioglimento nevoso delle cime del monte.

Molte sono le leggende che da tempi immemorabili si narrano intorno a questi luoghi, come l’origine del lago di Pilato, la grotta della Sibilla, il Guerin Meschino, le fate di Castelluccio.

Nel territorio della Valnerina, ed in special modo a Norcia, una delle attività artigianali più importanti è quella della “norcineria”, un antico metodo di lavorazione delle carni suine. Altrettanto note sono la produzione casearia, la raccolta del tartufo e la lavorazione artigianale del ferro battuto e del legno.

“Nero Norcia”, la Mostra Mercato del Tartufo pregiato e dei prodotti tipici, è la più importante rassegna espositiva dell’agro-alimentare in Umbria, dedicata a “Re Tartufo”, che negli ultimi due week-end di febbraio avvicina il pubblico ai sapori e ai saperi genuini del luogo.

A Castelluccio ha sede la Prodelta, storca scuola di parapendio, volo libero e deltaplano, presso la quale potrete provare l’ebbrezza di librarvi in un volo turistico sul Pian Grande.

LA VALNERINA SAPORITA

La gastronomia può a ben diritto figurare tra le tradizioni più nobili di questo territorio.

Gli ingredienti, semplici ma gustosi, di per sé sono già una garanzia: primo fra tutti il tartufo nero, poi carni saporite di cinghiale, castrato e agnello, formaggi fra cui il pecorino dal caratteristico sapore dei profumati pascoli montani, salumi genuini preparati e conservati secondo l’antica tradizione della montagna, funghi e trote del Nera.

Caratteristici sono anche il farro, le lenticchie, lo zafferano.

I piatti che ne derivano sono il frutto del sapiente dosaggio di queste meraviglie alimentari: fettuccine con tartufo, strangozzi, tagliatelle al sugo e le tipiche ciriole alla ternana. Per secondo piatti di cinghiale, agnello e trote tartufate, frittata e crostini al tartufo… e tante altre delizie! Il tutto condito con l’ottimo olio extra vergine di oliva di produzione locale che ha ottenuto il marchio DOP.

E per finire i dolci tipici umbri, primo tra tutti il ricchissimo pampepato ternano.

LA VALNERINA SPORTIVA

In Valnerina sono molteplici gli sport che si possono praticare all’aria aperta ed in stretto contatto con l’ambiente naturale.

Signore incontrastato della valle è il Fiume Nera, sulle cui acque si possono praticare rafting, kajak e hydrospeed, mentre nelle numerosissime forre e corsi d’acqua presenti nella zona si può praticare il torrentismo.

Lungo il corso del fiume sono stati istituiti alcuni tratti protetti “no kill” dove poter praticare in libertà la pesca sportiva.

Sugli alti monti che costeggiano la valle, si può fare trekking o andare in mountain-bike, dato che la zona è ricchissima di variopinti e suggestivi sentieri, e si può cavalcare grazie ai molti maneggi presenti.

Numerose sono anche le pareti rocciose dove praticare il free klimbing e infine c’è da ricordare che a Castelluccio di Norcia, c’è la più rinomata scuola di volo d’Europa, per deltaplano e volo libero in parapendio!

Grazie alle esperte guide della zona, si possono esplorare le numerose grotte e cavità naturali presenti nella valle, praticando in estrema sicurezza la speleologia.

Alcuni parchi avventura infine, daranno anche ai bambini (e non solo…) la possibilità di arrampicarsi sugli alberi provando l’emozione di essere sospesi su carrucole e ponti tibetani in mezzo ai boschi.

Per una descrizione più dettagliata di tutte le attività sportive da fare, vai alla sezione: COSA FARE

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